Transizione ecologica italiana, le tre strade per raggiungerla

Transizione ecologica italiana, le tre strade per raggiungerla

Il futuro deve necessariamente essere più verde, specialmente a livello energetico. L’Italia si è posta degli obbiettivi per i prossimi anni, in linea con quelli della Ue, per arrivare alla decarbonizzazione del sistema. Le strade da percorrere indicate dal ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani sono tre: la riduzione delle emissioni dirette, il taglio di quelle indirette e la riduzione “passiva”. Quest’ultima è legata al ripristino degli ecosistemi che quando sono in salute sono in grado di contribuire attivamente alla cattura del carbonio dall’atmosfera, sono previsti interventi per rafforzare la biodiversità e aumentare il numero di parchi e aree marine protette. 

L’obiettivo, sottolineato dal ministro, è lo sviluppo di una strategia integrata che porti alla decarbonizzazione. La riduzione della CO2 legata alla produzione energetica è, ora più che mai, una priorità e per questo entro il 2030 l’energia elettrica dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili per il 72% attraverso un mix che coinvolge eolico e fotovoltaico principalmente. È fondamentale raggiungere questo obiettivo, rispettando il programma di apertura delle nuove centrali. Solo così sarà possibile proseguire, spiega Cingolani, con le altre iniziative legate alla trasformazione della mobilità e alla produzione di idrogeno verde. 

Il Governo, inoltre, sta lavorando per eliminare i cosiddetti San (Sussidi ambientali dannosi), fondi che vengono erogati ogni anno per attività che hanno un alto impatto ambientale. Questa riduzione, ha illustrato il Ministro, dovrà essere compiuta senza creare tensioni sociali, soprattutto perché coinvolge settori messi a dura prova dalla pandemia. 

Sfruttando i principi dell’economia circolare, che sfrutta i rifiuti come materie prime seconde, si possono ridurre emissioni di CO2 e diminuire la quantità di materiale che viene destinata alle discariche. In agricoltura questo significa produzione di biogas e biometano dalle biomasse e dalle deiezioni animali, incentivando così la sostituzione dei mezzi agricoli che vanno con i vecchi carburanti. 

Eolico di Yves Bernardi da Pixabay