Mario Cucinella è nato a Palermo ed è un architetto con il pallino di una architettura sostenibile, legata alle tradizioni e alla cultura del luogo. Insegna all’Università di Nottingham e ha uno studio a Parigi e uno a Bologna. I suoi lavori hanno caratteristiche particolari, sono pensati per integrarsi con l’ambiente circostante, si possono trovare a Milano, in Palestina, a Shangai, a Guastalla e in molti altri luoghi.
Per Cucinella l’architettura non deve essere solo ricerca estetica, ma deve diventare sostenibile attraverso un uso razionale delle risorse. Il progetto deve essere perfetto sin dall’inizio così da analizzare tutti gli aspetti del lavoro e ottimizzare il processo costruttivo orientandolo verso l’economia circolare, riducendo al massimo, o meglio evitando, gli sprechi.
Le città sono degli ecosistemi secondo Cucinella e bisogna far in modo che queste diventino più vivibili. Dovrebbero essere messe in atto politiche che riducano il traffico e aumentino il verde, perché la qualità abitativa è importante. In Italia non si è mai voluto investire in urbanistica e in architettura e oggi si vedono gli effetti, ma nel progettare un città si deve coinvolgere anche sociologhi ed economisti.
I nuovi progetti, per l’architetto palermitano, devono tenere conto anche delle mutate esigenze lavorative, si devono pensare anche spazi di coworking vicino a casa, così da rendere possibile il lavoro flessibile, ma al contempo ridurre gli spostamenti. Al centro ci deve essere sempre il benessere dell’individuo, senza perdere di vista la sostenibilità dei lavori.